Villa Bruschi Falgari torna alla città

Un patrimonio culturale e ambientale che torna pienamente fruibile per i cittadini di Tarquinia e diventa fondamentale nel percorso di studi di centinaia di studenti. Oltre sei ettari di bosco e verde saranno a disposizione della comunità attraverso iniziative culturali e di valorizzazione agricola. Con l’accordo sottoscritto dalla Diocesi di Civitavecchia-Tarquinia e dall’Istituto di istruzione secondaria superiore “Vincenzo Cardarelli”, la Villa “Bruschi Falgari” di proprietà della Diocesi sarà affidata in comodato d’uso alla scuola per attività didattiche sperimentali della sezione di Agraria e per le attività culturali, scientifiche e tecniche di pertinenza degli altri indirizzi scolastici (Liceo Classico, Liceo Scientifico Tradizionale e Scienze Applicate, Turistico, Costruzione, Ambiente e Territorio e Amministrazione Finanza e Marketing) con l’impegno di mantenerli sempre curati e puliti. L’accordo – autorizzato dalla Commissione Regionale per il Patrimonio Culturale del Lazio – è stato sottoscritto lo scorso 2 settembre dal vescovo Gianrico Ruzza e dalla dirigente scolastica Laura Piroli e prevede il comodato d’uso dei terreni agricoli e delle porzioni boschive con la possibilità di utilizzo di alcuni locali facenti parte del compendio immobiliare. Il complesso architettonico – che comprende la Villa, la Cappella gentilizia e l’edificio rustico – venne eretto per volere dei conti Bruschi-Falgari su una delle tante loro proprietà̀ ubicate sul territorio della città, dove nasce una delle più̀ antiche e importanti sorgenti della Tarquinia medievale, la Fonte dei Giardini o dell’lsaro. La Villa o “casino”, di pregiatissimo stile classicheggiante fu progettata dall’architetto Virginio Vespignani nel 1860 circa e venne ad aggiungersi a un precedente edificio rustico e alla Cappella gentilizia adiacente. Il compendio immobiliare fu donato dalla contessa Matilde Bruschi Falgari alla Provincia italiana dei Preti del Santissimo Sacramento nel 1965 e successivamente trasferita alla Diocesi di Civitavecchia-Tarquinia. La Villa – previo accordo con l’istituto scolastico – continuerà ad essere disponibile per lo svolgimento di attività pastorali e di culto, nonché per iniziative culturali promosse dalle associazioni del territorio. L’ utilizzo della Cappella Gentilizia resterà riservato alla Diocesi di Civitavecchia-Tarquinia

La Necropoli Villanoviana

La necropoli villanoviana di Villa Bruschi Falgari è stata scoperta nel 1998 grazie a lavori stradali. Essa costituisce un rinvenimento eccezionale per la buona conservazione dei corredi e per le testimonianze di rituali complessi che permettono di ampliare in profondità le conoscenze sulle caratteristiche socio-economiche e culturali della comunità cui si deve la fondazione di Tarquinia etrusca. La necropoli fu utilizzata per alcune generazioni nel periodo iniziale della prima età del ferro (tra il 950 e il 850 a.C. secondo la nuova cronologia; nel IX secolo a. C. secondo le date convenzionali) da una comunità che probabilmente viveva sulla vicina collina, in località Infernaccio, con un breve riutilizzo tra la fine dell’VIII secolo e la prima metà del VII secolo a.C. Sono state necessarie 6 campagne di scavo, diluite in 11 anni, per completare lo scavo della necropoli. Le tombe della prima età del ferro (fine X-inizi VIII secolo a. C.) scavate sono 246, di cui 239 ad incinerazione e soltanto 7 ad inumazione in fossa.