Disponibile l’APP Rete delle Dimore Storiche del Lazio

Tra le dimore storiche del Lazio è presente Tarquinia con la sua Villa Bruschi Falgari.

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Ricordiamo l’evento di apertura straordinaria del 2 e 3 Dicembre 2023 in occasione del quale sarà possibile visitare lo splendido giardino della villa, la struttura è ancora oggetto di un intervento di ristrutturazione e non sarà accessibile al pubblico.

Gli studenti del Cardarelli diventano donne, uomini e demoni etruschi

Si è svolta domenica 8 ottobre, presso la Necropoli dei Monterozzi di Tarquinia, la visita guidata teatralizzata condotta dalla guida Claudia Moroni, che ha visto impegnati alcuni studenti dell’IIS Cardarelli nell’interpretazione delle donne etrusche, come Tanaquil, Ocresia, Tullia e Velia, di uomini famosi e demoni dell’oltretomba etrusco, quali Demarato, Charun e Vanth.

Vogliamo ringraziare gli Enti e le persone che hanno reso possibile la realizzazione di questo Progetto, che si inserisce nelle attività di alternanza scuola lavoro per gli studenti del Liceo Classico e dell’Indirizzo Turistico.

I ringraziamenti vanno dunque al Parco Archeologico di Cerveteri e Tarquinia, nelle persone del Direttore Vincenzo Bellelli , della dottoressa Maria Taloni e del personale del  PACT, che hanno autorizzato l’evento e lo hanno accolto nella meravigliosa cornice della necropoli di Tarquinia, collaborando alla sua realizzazione; ed alla Dirigente Scolastica dell’IIS Vincenzo Cardarelli, Laura Piroli, che ha creduto da subito nel progetto.

Ringraziamo la guida Claudia Moroni ed i registi Catia Manganelli e Federico Romagnoli per aver dedicato tempo ed energie al progetto, ispirando e sostenendo gli studenti  in un percorso originale, impegnativo e coinvolgente anche per la crescita personale dei nostri ragazzi.

Ringraziamo due ex studentesse del Cardarelli, Gioia Bussoletti (che con la sua abilità nel trucco e nelle acconciature ha saputo trasformare gli studenti in meravigliose donne etrusche e terrificanti demoni degli Inferi) e Geanina Carligeanu (elegante interprete della misteriosa Tanaquil): a loro va anche l’augurio per una brillante prosecuzione degli studi rispettivamente nel campo della moda e dell’architettura. In ultimo i ringraziamenti pieni di ammirazione per gli attori “in erba”: Asia Bendotti, Jacopo Ferrara, Erica Galante, Sara Rosati, Annalisa Salpietro e Luca Vallorani.

Progetto “Ossigeno”

Bonificare il mondo attraverso la piantumazione di nuovi alberi e combattere l’inquinamento. Un progetto ambizioso quello della regione Lazio dal titolo “Ossigeno” e che l’Iiss Vincenzo Cardarelli di Tarquinia è riuscito, tra molti concorrenti, ad aggiudicarsi.
Gli obiettivi sono molteplici, così pure i benefici: sensibilizzare ed educare la cittadinanza al rispetto del verde e al rimboschimento urbano porterà a ridurre la presenza di anidride carbonica nell’aria, a prevenire il dissesto idrogeologico e a salvaguardare la biodiversità dell’ambiente che ci circonda. E’ il cosiddetto lifelong learning, quel processo di apprendimento continuo che ci accompagna per l’intero arco della nostra vita e si esprime in azioni concrete di salvaguardia dell’habitat naturale sensibilizzando, al contempo, tutti i cittadini sulla meraviglia dei fenomeni naturali, i pericoli che li minacciano e le soluzioni che si possono sviluppare a livello locale per migliorare l’impatto dell’uomo sull’ambiente.
Per il Cardarelli significherà intervenire nell’area del complesso architettonico di Villa Bruschi Falgari, che la scuola ha ricevuto in gestione dalla diocesi Civitavecchia-Tarquinia grazie al vescovo Gianrico Ruzza. All’istituto saranno destinate decine e decine di piante (per un progetto di circa 60mila euro) che saranno collocate nei siti individuati dagli allievi coadiuvati dai professori Marcello Burla, Francesco Marchese, Gianfranco Lavolta e all’addetto dell’azienda agraria Filippo Del Papa.
La scuola si propone di ricostituire il percorso naturalistico lungo tutto il territorio compreso all’interno della Villa, e che nel suo tragitto intercetta una grotta con sorgente naturale, nonché ripristinare l’orto botanico originariamente presente.

“Sarà una vera e proprio rinascita per la villa – commenta la dirigente, Laura Piroli -. Questa occasione costituirà un rilancio per il complesso architettonico, formato da un casino di caccia, una cappella gentilizia e una piccola dimora rustica. Sono grata a tutti coloro che hanno contribuito al raggiungimento di questo importante obiettivo, e in particolare alla professoressa Claudia Piastra e ai professori Marcello Burla che hanno scritto il progetto, Gianfranco Lavolta e Francesco Marchese e all’addetto dell’azienda agraria Filippo Del Papa che instancabilmente hanno seguito i lavori. Ringrazio inoltre il Vescovo Gianrico Ruzza per aver concesso all’istituzione che dirigo di poter tutelare un bene prezioso del nostro patrimonio e Roberto Fanucci e al Consorzio di Bonifica per averci supportato in questa ed altre iniziative. Un sentito ringraziamento ad Enrico e Luigi Mosconi che ci hanno offerto il loro aiuto e la loro esperienza gratuitamente, mi auguro che molte altre persone possano seguire il loro esempio e considerare Villa Bruschi un dono meraviglioso che noi cittadini di Tarquinia dobbiamo custodire. Ci aspettiamo di veder prosperare la natura in tutti i suoi colori brillanti e nei suoi deliziosi profumi, dal viale di lecci alle siepi di alloro, lavanda, pyracanta, fino alle magnolie”.

Sezione di Agraria: prime coltivazioni sui seminativi di Villa Bruschi Falgari

Grazie alla collaborazione tra l’Istituto Vincenzo Cardarelli ed un agricoltore tarquiniese, ex alunno, neodiplomato perito agrario nell’anno scolastico 2021–22, i campi che costeggiano l’entrata principale della Villa sono stati seminati a grano duro riprendendo, quindi, anche la vocazione agricola del complesso che continuerà nei prossimi anni cercando di ripristinare le tipologie di coltivazioni presenti nei precedenti storici di Villa Falgari. Iniziare con il frumento duro, fiore all’occhiello del nostro territorio è anche un omaggio alla Contessa Bruschi se si pensa che ci sono documenti storici della fine del settecento che indicano vendite di frumento dai possedimenti della Contessa ai “ maccaronai” e “vermicellari” di Roma. Un sentito ringraziamento al nostro ex alunno Giuliano Quattrini per quanto sta facendo per la nostra Sezione di Agraria che dimostra l’affetto e la riconoscenza reciproca per gli anni passati insieme durante la sua formazione. Un grazie anche ai Proff.ri Odoardo Basili e Francesco Marchese sempre disponibili per i nostri studenti!

Visita guidata teatralizzata

In questo luogo ameno tra gli anfratti verdi e misteriosi di un bel giardino all’inglese sono risorte le figure degli antichi proprietari della Villa, da Maria Giustina Quaglia a suo figlio Francesco Bruschi Falgari (che fu sindaco di Corneto-Tarquinia dal 1896 al 1903), dalla Contessa Matilde Marescalchi alle sorelle Elisabetta e Matilde, ultime eredi del nobile casato. I nobili ci ospiteranno ancora, il 19 novembre, nella loro residenza invernale, nel cuore del centro storico di Tarquinia, a Palazzo Bruschi, un elegante edificio adibito attualmente a biblioteca comunale. La trama delle loro storie, in cui si intrecciano fervore, rivalità, rancori, dedizione e lungimiranza viene dipanata dalla freschezza e genuinità dei ragazzi che impersonificano i personaggi della nobile famiglia, districata dalla semplicità e intensità dei racconti di Claudia Moroni. Informazioni, costi e prenotazioni al numero 3476920574.

C’era una volta…

Nell’a. S. 2021-22 gli studenti e le studentesse delle classi 3 e 4 dell’indirizzo turistico hanno dato vita ad una suggestiva visita guidata teatralizzata, condotta dalla guida turistica Claudia Moroni, alla riscoperta della splendida Villa Bruschi Falgari. Gli studenti e le studentesse hanno animato il parco della villa interpretando alcuni dei più interessanti personaggi della famiglia Bruschi Falgari, facendo rivivere al pubblico la magia del passato, in un contesto di raffinata bellezza ancora poco conosciuto.

Un’APP per scoprire Tarquinia: la caccia al tesoro ideata dagli studenti del Cardarelli

E’ online la caccia al tesoro su Tarquinia, ideata dalle studentesse e gli studenti del 3°A turistico e 3°A Classico dell’IIS Vincenzo Cardarelli, vincitori del Concorso “Alla scoperta di…” indetto da Startupper School Academy, il programma della Regione Lazio e Lazio Innova attraverso il quale si punta “a creare un bacino di giovani talenti dal quale attingere per costruire un nuovo modello di sviluppo, più giusto, più democratico e più sostenibile”.

Il progetto Alla scoperta di, realizzato in collaborazione con il MAXXI, ha offerto agli studenti l’opportunità di sviluppare idee e progetti per valorizzare e promuovere le bellezze del nostro territorio, attraverso la realizzazione di app e di un gioco interattivo come la caccia al tesoro, e rientra nelle attività di PCTO (ex alternanza scuola lavoro).

I turisti che giungono a Tarquinia possono collegarsi con il proprio cellulare al portale cosavederearoma.com e, nella sezione “Alla scoperta di”, avviare la caccia al tesoro che, partendo dal Parco delle Mura, si snoda nel centro storico seguendo le tracce di una città d’altri tempi, Corneto che viene “narrata” attraverso foto d’epoca abbinate alle parole di Vincenzo Cardarelli.

La caccia al tesoro è pensata per fruitori tra i 16 ed i 30 anni e prevede undici tappe, undici quesiti da risolvere con arguzia, guardandosi intorno e – soprattutto – divertendosi!

Il progetto, seguito dalle prof.sse Paganelli e Maffei, ha impegnato le due classi per tutto l’anno scolastico ed è stato tra i 6 vincitori del Contest regionale: il 1 giugno, con grande emozione, il team ha partecipato alla premiazione che si è svolta presso il Talent Garden School di Roma.

Un particolare ringraziamento va al Sig. Roberto Gazzillo, che ha fornito agli studenti il ricco apparato fotografico relativo a “Corneto”.

Per giocare alla caccia al tesoro “Alla scoperta di Tarquinia e Corneto”: https://www.cosavederearoma.com/alla-scoperta-di-tarquinia-e-corneto-caccia-al-tesoro/

Il Tempo Della Condivisione

Quando arriva la primavera, come in questi giorni, riacquistiamo consapevolezza di ciò che sappiamo da sempre, ma che a volte dimentichiamo nella frenesia di ogni giorno. Il tempo è ciclico e si ripete, stagione dopo stagione, sempre uguale ma sempre diverso. Come persone sospinte dal flusso della routine quotidiana, sappiamo anche che il tempo può essere tiranno, che distrugge e consuma tutto, cose, persone, ricordi. Fasto e decadenza, ciclicamente si inseguono, è il destino di tutte le cose. È stata la sorte anche di Villa Bruschi Falgari, un casino di caccia voluto dalla famiglia nobiliare di Tarquinia che aveva eletto la proprietà come luogo del buen retiro dagli impegni mondani e amministrativi. E ora, dopo periodi difficili, ritornano a lei la vita, la dignità e la bellezza, che l’hanno sempre caratterizzata, nonostante la polvere degli anni. La Villa torna così ad essere patrimonio culturale ed artistico fruibile a tutti e lo fa celebrando la passione, l’amore, il gusto e la visione non solo di chi per primo l’ha voluta, i conti Francesco Bruschi Falgari e la consorte Maria Giustina Quaglia, ma anche di chi le sta ora restituendo lo splendore che merita. Il lavoro e l’impegno è grande. Ben tre generazioni si incontrano sotto il tetto metaforico di questo progetto di recupero e restauro. E tanti sono i protagonisti: la Curia, per prima, che ha dato all’Istituto “Vincenzo Cardarelli” la concessione per utilizzare le terre intorno alla Villa come azienda agricola del corso di Agraria e che ha messo nelle mani dei corsi Turistico, Classico e Costruzione ambiente e Territorio (Geometra) il progetto di riqualificazione del sito turistico; i docenti e gli esperti che hanno pianificato le loro attività didattiche e i percorsi per le competenze trasversali (PCTO) in nome dei lavori da svolgere in loco; gli studenti e le studentesse che con modalità diverse, coerenti con ciascun curricolo di studio, collaborano per riconsegnare alla villa il suo carattere unico e meraviglioso. Molto è stato già fatto. È stato riqualificato l’antico oliveto ed è già pronto il piano per la rinascita dell’agrumeto. Il prossimo passo sarà il ripristino dell’evocativa “via degli innamorati”. Le idee non mancano e la Villa in questo è una fonte inesauribile di ispirazione. Certo, sfarzo fa rima con sforzo e bellezza richiama stanchezza, perché è così che ci si sente dopo le lunghe giornate di lavoro al Casino. Ma la soddisfazione non manca e forte è la sensazione che tutto l’impegno e la cura profusi valgano la pena. L’obiettivo infatti è molto più che ambizioso. Riportare la Villa allo splendore che le appartiene è ovviamente una priorità. Ma la finalità, quella vera e ultima, è ancora più alta: fermare la ruota del tempo, che tutto consuma, o farla girare molto più lentamente, affinché questa piccola gemma del nostro territorio possa godere per sempre della dignità che le spetta. Tre generazioni sono al lavoro per questo: il traguardo allora non è poi così lontano.

La Cappella Gentilizia

La Cappella Gentilizia

“Accogli o padre
questo pianto
che ora mi assale
e più dell’ombra delle piante
più del canto degli uccelli
più del soave profumo dei fiori
Ti sia cara questa lacrima
che trema nei miei occhi
o padre”.

Sono queste le toccanti parole che Luca dedica al padre, il conte Francesco Bruschi Falgari (1844-1908) al momento della sua dipartita terrena.


Francesco Bruschi Falgari fu, oltre che deputato provinciale, per molti anni sindaco di Corneto-Tarquinia. A lui si deve l’aver dotato nel 1903 le case del paese di acqua corrente e potabile, evento epocale che fu immortalato in un’epigrafe commemorativa quand’egli era ancora in vita e che ancora oggi è possibile vedere affissa sulla facciata del palazzo comunale. Quando morì, il conte venne sepolto nel cimitero del Verano a Roma.
È in questo momento che in Luca si fa sempre più viva e forte la volontà di costruire, nei giardini della villa, una cappella che potesse accogliere degnamente le spoglie mortali dell’amato padre e di sua madre, la contessa Matilde Marescalchi.
Matilde, cioè Charlotte Jeanne Marie Mathilde, nacque a Parigi nel 1845 da Napoleone Marescalchi e Mathilde Thomas de Pange.
Nel 1865 si sposa con il conte Francesco Bruschi Falgari per poi chiederne, qualche anno più tardi, la separazione legale per “incompatibilità di carattere”, così ci dicono le carte. Non sappiamo con esattezza le reali motivazioni di questa drastica decisione; indipendentemente da quali fossero, Matilde seppe ribellarsi. La potremmo definire una femminista ante litteram la quale, consapevole che l’emancipazione delle donne dovesse passare anche, anzi soprattutto, attraverso un’indipendenza economica, escluse dal suo testamento il figlio Luca, lasciando tutta la sua eredità alle sue tre figlie femmine: Maria, Giovanna e Annina.
Il suo astio nei confronti del marito la portò ad esprimere nel testamento la sua ferma volontà di essere seppellita lontano da questi e non a Corneto, tant’è che inizialmente le sue spoglie vennero seppellire a Roma.
Nella primavera del 1909 iniziarono i lavori di costruzione del sacro sepolcro. Nell’autunno del 1910 i lavori possono dirsi ormai conclusi. A questo punto non rimaneva che abbellire la “nobile chiesuola” con affreschi e decorazioni interne. I lavori vennero affidati al pittore romano Angelo Tosatti che, ispirandosi agli affreschi del Duomo di Tarquinia, presentò al conte il suo progetto pittorico che vide la luce nel settembre del 1912. Per volere di Luca nella cappella vennero tumulati, oltre che i suoi genitori (ebbene sì, la contessa Matilde venne trasportata a Corneto e venne seppellita accanto al marito, contravvenendo alle sue ultime disposizioni testamentarie), anche il nonno Luca Antonio e il figlio di questi Giovanni Battista, morto a soli 26 anni.

Oggi il sacro sepolcro ospita anche le spoglie di Elisabetta e Matilde e dei loro rispettivi consorti, ultime eredi della famiglia Bruschi Falgari, figlie di Luca e di sua moglie Maria Maffei. Le contesse, infatti, morirono entrambe senza avere figli e con loro terminò quella dinastia che con Luca toccò l’apice delle sue fortune, della sua ricchezza e del suo potere.

L’Istituto Cardarelli premia le migliori fotografie del concorso “I luoghi del cuore”

L’Istituto di Istruzione Superiore “Vincenzo Cardarelli” di Tarquinia ha premiato sabato 22 gennaio gli studenti delle scuole medie che hanno partecipato al concorso fotografico “I luoghi del cuore”, indetto dall’istituto scolastico per condividere con i più giovani il sentimento di orgogliosa appartenenza alla nostra bella terra.

Il concorso fotografico è stato proposto alle scuole medie del territorio per sensibilizzare le nuove generazioni al rispetto e all’amore per la Tuscia, regione ricca di bellezze naturalistiche, archeologiche ed artistiche; e per invitare i più giovani a scoprire la Bellezza che li circonda, non sempre riconosciuta come tale ed ammirata.

Ad aggiudicarsi i premi sono state C. Fratini, M.Moscatelli, G.Stendardi, tre studentesse dell’I.C. Ridolfi di Tuscania, che hanno saputo trasmettere, con i loro scatti, il profondo sentimento che le lega alla loro terra.

Conoscere il territorio, progettarne la condivisione e la valorizzazione nella prospettiva di un futuro che offra opportunità di lavoro nei tanti segmenti del settore turistico: ecco una delle priorità dell’indirizzo per il Turismo dell’Istituto “Vincenzo Cardarelli”. In questa ottica vengono progettati i PCTO (ex alternanza scuola lavoro): sin dal terzo anno gli studenti affiancano le figure professionali presso le agenzie di viaggio, nelle strutture ricettive, negli Infopoint, nei musei, nelle biblioteche e nei diversi luoghi di cultura del territorio.

“Il concorso fotografico è stato proposto alle scuole medie del territorio non solo per sensibilizzare le nuove generazioni al rispetto e all’amore per la Tuscia, regione ricca di bellezze naturalistiche, archeologiche ed artistiche; ma , soprattutto, per invitare i più giovani a scoprire la Bellezza che li circonda, non sempre riconosciuta ed ammirata – la dirigente Scoalstica Laura Piroli accoglie i presenti – E’ importante sentirsi contornati dalla bellezza… Abbiamo vissuto, stiamo vivendo, un momento pieno di difficoltà ed incertezze, ma siamo convinti che dobbiamo trovare le motivazioni per essere felici a partire da quello che viviamo tutti i giorni, che ci circonda e che spesso “non vediamo” neanche. E’ così che i professori di arte della nostra scuola, sin dai primi momenti di lockdown, hanno sollecitato i nostri studenti a guardare con occhi nuovi la loro quotidianità e condividere le loro emozioni. Abbiamo capito che c’era voglia di raccontarsi e di condividere le proprie emozioni. E allora abbiamo pensato di allargare il nostro orizzonte e invitare anche gli studenti delle scuole medie a raccontare i propri “luoghi del cuore”, quelli che li fanno sentire bene, che sia un prato, un panorama, una palestra. Ognuno ha avuto la voglia di raccontare con un’immagine il luogo dove si sente a casa, quel luogo che ognuno di noi ha che ci fa sentire al sicuro, ci fa essere propositivi, allegri, sereni. – conclude la Dirigente – Anche la scuola dovrebbe essere così: un luogo dove essere felici, dove condividere non solo il sapere ma soprattutto le emozioni. Vi ringraziamo per aver condiviso con noi i vostri luoghi del cuore.

Valorizzare il territorio significa anche immaginare il proprio futuro con creatività: è quanto hanno fatto gli studenti della classe 3A dell’Indirizzo Turistico dell’Istituto “Vincenzo Cardarelli”, che si sono aggiudicati, unici nella provincia di Viterbo, il concorso “Alla scoperta di …”, nell’ambito del programma “Startupper tra i banchi di scuola” attraverso il quale Lazio Innova sostiene lo sviluppo di una cultura dell’imprenditorialità tra i più giovani. Il loro progetto di caccia ai tesori delle bellezze di Tarquinia diventerà, grazie agli esperti di Lazio Innova e della Fondazione MAXXI, che hanno bandito il concorso, un’APP fruibile da tutti coloro che visiteranno la città.