Visita guidata teatralizzata

In questo luogo ameno tra gli anfratti verdi e misteriosi di un bel giardino all’inglese sono risorte le figure degli antichi proprietari della Villa, da Maria Giustina Quaglia a suo figlio Francesco Bruschi Falgari (che fu sindaco di Corneto-Tarquinia dal 1896 al 1903), dalla Contessa Matilde Marescalchi alle sorelle Elisabetta e Matilde, ultime eredi del nobile casato. I nobili ci ospiteranno ancora, il 19 novembre, nella loro residenza invernale, nel cuore del centro storico di Tarquinia, a Palazzo Bruschi, un elegante edificio adibito attualmente a biblioteca comunale. La trama delle loro storie, in cui si intrecciano fervore, rivalità, rancori, dedizione e lungimiranza viene dipanata dalla freschezza e genuinità dei ragazzi che impersonificano i personaggi della nobile famiglia, districata dalla semplicità e intensità dei racconti di Claudia Moroni. Informazioni, costi e prenotazioni al numero 3476920574.

C’era una volta…

Nell’a. S. 2021-22 gli studenti e le studentesse delle classi 3 e 4 dell’indirizzo turistico hanno dato vita ad una suggestiva visita guidata teatralizzata, condotta dalla guida turistica Claudia Moroni, alla riscoperta della splendida Villa Bruschi Falgari. Gli studenti e le studentesse hanno animato il parco della villa interpretando alcuni dei più interessanti personaggi della famiglia Bruschi Falgari, facendo rivivere al pubblico la magia del passato, in un contesto di raffinata bellezza ancora poco conosciuto.

Il Tempo Della Condivisione

Quando arriva la primavera, come in questi giorni, riacquistiamo consapevolezza di ciò che sappiamo da sempre, ma che a volte dimentichiamo nella frenesia di ogni giorno. Il tempo è ciclico e si ripete, stagione dopo stagione, sempre uguale ma sempre diverso. Come persone sospinte dal flusso della routine quotidiana, sappiamo anche che il tempo può essere tiranno, che distrugge e consuma tutto, cose, persone, ricordi. Fasto e decadenza, ciclicamente si inseguono, è il destino di tutte le cose. È stata la sorte anche di Villa Bruschi Falgari, un casino di caccia voluto dalla famiglia nobiliare di Tarquinia che aveva eletto la proprietà come luogo del buen retiro dagli impegni mondani e amministrativi. E ora, dopo periodi difficili, ritornano a lei la vita, la dignità e la bellezza, che l’hanno sempre caratterizzata, nonostante la polvere degli anni. La Villa torna così ad essere patrimonio culturale ed artistico fruibile a tutti e lo fa celebrando la passione, l’amore, il gusto e la visione non solo di chi per primo l’ha voluta, i conti Francesco Bruschi Falgari e la consorte Maria Giustina Quaglia, ma anche di chi le sta ora restituendo lo splendore che merita. Il lavoro e l’impegno è grande. Ben tre generazioni si incontrano sotto il tetto metaforico di questo progetto di recupero e restauro. E tanti sono i protagonisti: la Curia, per prima, che ha dato all’Istituto “Vincenzo Cardarelli” la concessione per utilizzare le terre intorno alla Villa come azienda agricola del corso di Agraria e che ha messo nelle mani dei corsi Turistico, Classico e Costruzione ambiente e Territorio (Geometra) il progetto di riqualificazione del sito turistico; i docenti e gli esperti che hanno pianificato le loro attività didattiche e i percorsi per le competenze trasversali (PCTO) in nome dei lavori da svolgere in loco; gli studenti e le studentesse che con modalità diverse, coerenti con ciascun curricolo di studio, collaborano per riconsegnare alla villa il suo carattere unico e meraviglioso. Molto è stato già fatto. È stato riqualificato l’antico oliveto ed è già pronto il piano per la rinascita dell’agrumeto. Il prossimo passo sarà il ripristino dell’evocativa “via degli innamorati”. Le idee non mancano e la Villa in questo è una fonte inesauribile di ispirazione. Certo, sfarzo fa rima con sforzo e bellezza richiama stanchezza, perché è così che ci si sente dopo le lunghe giornate di lavoro al Casino. Ma la soddisfazione non manca e forte è la sensazione che tutto l’impegno e la cura profusi valgano la pena. L’obiettivo infatti è molto più che ambizioso. Riportare la Villa allo splendore che le appartiene è ovviamente una priorità. Ma la finalità, quella vera e ultima, è ancora più alta: fermare la ruota del tempo, che tutto consuma, o farla girare molto più lentamente, affinché questa piccola gemma del nostro territorio possa godere per sempre della dignità che le spetta. Tre generazioni sono al lavoro per questo: il traguardo allora non è poi così lontano.